S. Domenico Savio

San Domenico

Preghiera a SAN DOMENICO SAVIO :

 

Angelico Domenico Savio, che alla scuola di Don Bosco imparasti a percorrere le vie della santità giovanile, aiutaci ad imitare il tuo amore a Gesù, la tua devozione a Maria, il tuo zelo per le anime; e fa che, proponendo anche noi di voler morire piuttosto che peccare, otteniamo la nostra eterna salvezza. Amen

San Domenico
San Domenico

Preghiera a SAN DOMENICO SAVIO :

O amabile San Domenico Savio,
che nella tua breve vita di adolescente
fosti mirabile esempio di virtù cristiane,
insegnaci ad amare Gesù col tuo fervore,
la Vergine Santa con la tua purezza,
le anime con il tuo zelo;
e fa che, imitandoti nel proposito di farci santi,
sappiamo come te preferire la morte al peccato,
per poterti raggiungere nell’eterna felicità del Cielo.
Così sia!

 

candela

17 Commenti su “S. Domenico Savio”

  1. Caro San Domenico Savio aiuta tutti i membri della mia famiglia, intercedi per noi per annullare qualsiasi negatività che colpisce la nostra economia, la nostra salute, il nostro lavoro e la pace in famiglia. Trasforma le maledizioni in prosperità economica e in salute.
    Sia lodato Gesù, Giuseppe e Maria.
    Amen!

  2. Per mio zio Michele che da venerdì è ricoverato in ospedale per un ‘emorragia perché con l’ intercessione di San Domenico Savio e di tutti i santi possa tornare presto alle sue mansioni di lavoro. Nell ‘estate del 1856 scoppio’ un ‘epidemia di colera e Don Bosco raduno’ 44 giovani per soccorrere gli ammalati. Domenico come gli altri volontari di Don Bosco, non riporto’,come promesso dal santo, alcun danno ed era :”Se non commettete peccati mortali vi prometto che il colera non vi colpira’”. San Domenico Savio disse : Meglio la morte che il peccato mortale! Successivamente la sua salute cagionevole cedette alla tubercolosi e mori’ non ancora quindicenne a marzo del 1857. Siamo allora forti nella tribolazione in questi tempi di pandemia come ci esorta San Paolo. ROMANI cap. 12 versetto 12.

  3. ti prego San Domenico Savio di intercedere e di fare la grazia che tu sai… ti prego e se così può essere ti fare in modo che vada tutto bene.
    Amen

  4. Dalle “Lettere” di sant’Ambrogio, vescovo
    (Lett. 2,1-2.4-5; PL 16,847-881)
    La grazia delle tue parole conquista il popolo

    Hai ricevuto il sacerdozio e, stando a poppa della Chiesa, tu guidi la nave sui flutti. Tieni saldo il timone della fede in modo che le violente tempeste di questo mondo non possano turbare il suo corso. Il mare è davvero grande, sconfinato; ma non aver paura, perché “È lui che l’ha fondata sui mari, e sui fiumi l’ha stabilita” (Sal 23,2).
    Perciò non senza motivo, fra le tante correnti del mondo, la Chiesa resta immobile, costruita sulla pietra apostolica, e rimane sul suo fondamento incrollabile contro l’infuriare del mare in tempesta. È battuta dalle onde ma non è scossa e, sebbene di frequente gli elementi di questo mondo infrangendosi echeggino con grande fragore, essa ha tuttavia un porto sicurissimo di salvezza dove accogliere chi è affaticato. Se tuttavia essa è sbattuta dai flutti sul mare, pure sui fiumi corre, su quei fiumi soprattutto di cui è detto: I fiumi hanno innalzato la loro voce (cfr. Sal 92,3). Vi sono infatti fiumi che sgorgano dal cuore di colui che è stato dissetato da Cristo e ha ricevuto lo Spirito di Dio. Questi fiumi, quando ridondano di grazia spirituale, alzano la loro voce.
    Vi è poi un fiume che si riversa sui suoi santi come un torrente. Chiunque abbia ricevuto dalla pienezza di questo fiume, come l’evangelista Giovanni, come Pietro e Paolo, alza la sua voce; e come gli apostoli hanno diffuso la voce della predicazione evangelica con festoso annunzio fino ai confini della terra, così anche questo fiume incomincia ad annunziare il Signore. Ricevilo dunque da Cristo, perché anche la tua voce si faccia sentire.
    Raccogli l’acqua di Cristo, quell’acqua che loda il Signore. Raccogli da più luoghi l’acqua che lasciano cadere le nubi dei profeti. Chi raccoglie acqua dalle montagne e la convoglia verso di sé, o attinge alle sorgenti, lui pure, come le nubi, la riversa su altri. Riempine dunque il fondo della tua anima, perché il tuo terreno sia innaffiato e irrigato da proprie sorgenti. Si riempie chi legge molto e penetra il senso di ciò che legge; e chi si è riempito può irrigare altri. La Scrittura dice: “Se le nubi sono piene di acqua, la rovesciano sopra la terra” (Qo 11,3).
    I tuoi sermoni siano fluenti, puri, cristallini, sì che il tuo insegnamento morale suoni dolce alle orecchie della gente e la grazia delle tue parole conquisti gli ascoltatori perché ti seguano docilmente dove tu li conduci. Il tuo dire sia pieno di sapienza. Anche Salomone afferma: Le labbra del sapiente sono le armi della Sapienza, e altrove: Le tue labbra siano ben aderenti all’idea: vale a dire, l’esposizione dei tuoi discorsi sia lucida, splenda chiaro il senso senza bisogno di spiegazioni aggiunte; il tuo discorso si sappia sostenere e difendere da se stesso e non esca da te parola vana o priva di senso.

  5. Dal «Discorso sulle beatitudini» di san Leone Magno, papa
    (Disc. 95, 6-8; PL 54, 464-465)
    La sapienza cristiana
    Il Signore dice: «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati» (Mt 5, 6). Questa fame non ha nulla a che vedere con la fame corporale e questa sete non chiede una bevanda terrena, ma desidera di avere la sua soddisfazione nel bene della giustizia. Vuole essere introdotta nel segreto di tutti i beni occulti e brama di riempirsi dello stesso Signore.
    Beata l’anima che aspira a questo cibo e arde di desiderio per questa bevanda. Non lo ambirebbe certo se non ne avesse già per nulla assaporato la dolcezza. Ha udito il Signore che diceva: «Gustate e vedete quanto è buono il Signore» (Sal 33, 9). Ha ricevuto una parcella della dolcezza celeste. Si è sentita bruciare dell’amore della castissima voluttà, tanto che, disprezzando tutte le cose temporali, si è accesa interamente del desiderio di mangiare e bere la giustizia. Ha imparato la verità di quel primo comandamento che dice: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6, 5; cfr. Mt 22, 37; Mc 12, 30; Lc 10, 27). Infatti amare Dio non è altro che amare la giustizia. Ma come all’amore di Dio si associa la sollecitudine per il prossimo, così al desiderio della giustizia si unisce la virtù della misericordia. Perciò il Signore dice: «Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7).
    Riconosci, o cristiano, la sublimità della tua sapienza e comprendi con quali dottrine e metodi vi arrivi e a quali ricompense sei chiamato! Colui che è misericordia vuole che tu sia misericordioso, e colui che è giustizia vuole che tu sia giusto, perché il Creatore brilli nella sua creatura e l’immagine di Dio risplenda, come riflessa nello specchio del cuore umano, modellato secondo la forma del modello. La fede di chi veramente la pratica non teme pericoli. Se così farai, i tuoi desideri si adempiranno e possiederai per sempre quei beni che ami.
    E poiché tutto diverrà per te puro, grazie all’elemosina, giungerai anche a quella beatitudine che viene promessa subito dopo dal Signore con queste parole: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8).
    Grande, fratelli, è la felicità di colui per il quale è preparato un premio così straordinario. Che significa dunque avere il cuore puro, se non attendere al conseguimento di quelle virtù sopra accennate? Quale mente potrebbe afferrare, quale lingua potrebbe esprimere l’immensa felicità di vedere Dio?
    E tuttavia a questa meta giungerà la nostra natura umana, quando sarà trasformata: vedrà, cioè, la divinità in se stessa, non più «come in uno specchio, né in maniera confusa, ma a faccia a faccia» (1 Cor 13, 12), così come nessun uomo ha mai potuto vedere. Conseguirà nella gioia ineffabile dell’eterna contemplazione «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore d’uomo» (1 Cor 2, 9).

  6. 19 – L’AMORE SI INCARNA

    INTRODUZIONE – – L’amore, per sua natura, non può restare chiuso in sé: tende a effondersi, ha bisogno di dare, di darsi e, perfino, di sacrificarsi, se è necessario.

    E Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio per noi. Quando noi non pensavamo più a Dio, alienati come eravamo da Lui e da noi stessi, Egli ebbe compassione di noi e per primo ci venne incontro. Quando il Figlio di Dio venne, gli uomini non l’accolsero come meritava, molti anzi hanno congiurato insieme, tenebre con tenebre contro la luce, per rifiutarlo, per soffocarlo e, oggi, dichiarano morto, Dio e il suo Figlio.

    Tremendo mistero dell’ostinazione o della cecità umana! ma forse va compreso, spiegato e aiutato a risolversi, con profonda compassione: a chi è nel buio, la luce riesce abbagliante; a chi è sazio nella società opulenta, riesce pesante concepire idee e realtà superiori, trascendenti; a chi è nell’angoscia, per disperazione o per odio, l’amore appare debolezza, rassegnazione illusoria o sconfitta accettata. Eppure Dio, con divina ostinazione, porta all’uomo l’amore, perché di questo ha veramente bisogno, e per convincerlo, abituarlo all’amore, gli si avvicinò da Uomo a uomo, da Dio Uomo.

    MEDITAZIONE BIBLICA – O miei cari, amiamoci l’un l’altro, perché l’amore è da Dio, e ognuno che ama è da Dio e conosce Iddio. Colui che non ama non ha conosciuto Iddio, perché Iddio è amore. E l’amore d’Iddio verso di noi si è dimostrato in questo: nell’avere Iddio mandato nel mondo il Figlio suo, l’Unigenito, affinché si viva per mezzo di Lui. In questo consiste l’amore: che noi non abbiamo amato Iddio; ma che egli ha amato noi e ha mandato il suo figlio, vittima di espiazione per i nostri peccati. Miei cari, se così ci ha amato Iddio, anche noi dobbiamo amarci l’un l’altro. Nessuno ha mai veduto Dio; se ci amiamo l’un l’altro Iddio abita in noi e il suo amore è perfetto in noi. Da questo conosciamo che noi siamo in Lui ed egli in noi, perché ci ha dato del suo Spirito. E noi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio, come salvatore del mondo. (1 Giov. 4, 7-14)

    CONCLUSIONE – Non vi è un fatto storico più grande dell’Incarnazione di Dio, per amore. Chi ha letto il Vangelo e ci crede, non può più ormai essere sorpreso o meravigliato da nessun altro avvenimento, per quanto imprevedibile o straordinario possa essere. E anche chi si rifiutasse di credere all’Incarnazione, non sentirà mai più una verità o una notizia o un’utopia, se così la si vuol chiamare, più sconvolgente di questa. E tutti e due, chi crede e chi non vuol credere, dopo l’accettazione o il rifiuto, non potranno più vivere come prima: l’Amore, ogni amore, non lascia indifferenti, provoca una risposta. Se ci sono dei « cristianucci » tranquilli, non sconvolti dal Vangelo, se ci sono degli atei così detti indifferenti, è segno che tutti e due sono o assonnati o piuttosto corti e tardi a capire o di sensibilità e volontà fiacca.

    PREGHIERA COMUNITARIA

    INVITO Rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera a Dio, .nostro Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio per noi. Preghiamo insieme e diciamo: Per il Cuore di Cristo tuo Figlio, ascoltaci, o Signore.

    INTENZIONI – Perché la Chiesa senta profondamente e manifesti al mondo la presenza vivificante del Verbo Incarnato, preghiamo: Perché ogni cristiano giunga all’esperienza personale della « benignità e dell’umanità » del nostro Dio fatto uomo, preghiamo: Perché comprendiamo e ci convinciamo che il Vangelo di Gesù, anche se molto esigente e austero, proviene dall’Amore, preghiamo: Per chi è avvilito, ostinato, disperato o si sente impotente a liberarsi dal male e dal peccato, perché possa provare l’amorevolezza divina nella misericordia e nella salvezza, preghiamo. (Altre intenzioni personali)

    PREGHIERA DI CONCLUSIONE – Dio, nostro Padre, ascolta la preghiera dei tuoi figli, che mentre ti ringraziano con tutta l’anima dell’amore che tante volte e in tanti modi hai manifestato loro, ti chiedono di essere ardenti di quella carità che li attira al Cuore di Gesù e li impegna nelle opere a favore dei fratelli. Amen.

  7. SANTO IN NOI

    L’azione dello Spirito Santo nelle anime suscita in noi sentimenti di meraviglia e di ammirazione quanto più ne veniamo a conoscenza e la contempliamo. Inaccessibile per sua natura, lo Spirito Santo si rende per sua infinita bontà accessibile ai cuori, aperti e disponibili, e si comunica loro in modo arcano ed inesplicabile. Esso li riempie di sé, e fa loro sentire la sua presenza con lumi, ispirazioni, conforto e gioia soprannaturale.

  8. Sant.mo Domenico Savio di cui porto il nome.Proteggi la mia famiglia, aiutaci a superare tutte le difficoltà. Guida i miei figli nella retta via.Donaci la provvidenza. Stimola mio marito.Donaci pace e serenità e salute. Aiuta i bisognosi e gli ammalati e gli emigrati e i ns governatori. Di noi tutti abbi misericordia. Amen

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.