Santa Lucia

Santa Lucia

PREGHIERA A SANTA LUCIA

Vergine e martire Lucia, rivolgiamo la nostra preghiera fiduciosi nella tua potenza di intercessione presso Dio in favore di chi ti venera e ti invoca.
La tua santità e il tuo amore a Cristo ti resero forte fino all’ eroismo, di fronte a chi tentava di violare la tua purezza e la tua fede. Da sempre il popolo cristiano ha trovato nel tuo nome e nello splendore del tuo martirio il motivo di ricorrere a te quale segno e promessa di luce. O Santa Lucia, ottieni da Dio che ci sia sempre conservata la meravigliosa e necessaria luce degli occhi. Che in noi rimanga sana la capacità di vedere e gustare le bellezze del mondo e della vita. Ma anche e soprattutto prega il Signore perché conserviamo e accresciamo la luce della fede e la piena fedeltà a Lui. Nei giorni della malattia, del dubbio e dell’ errore sia premurosa ed efficace la tua potenza, perché ne usciamo vittoriosi e meritiamo, al termine della nostra vita terrena, di entrare in Paradiso a godere Dio, luce di verità, di amore e di gioia. Amen.

Santa Lucia
Santa Lucia

candela

290 Commenti su “Santa Lucia”

  1. Santa Lucia carissima e dolcissima, aiutami a trovare le soluzioni in questo caos di depressione e anni buttati, aiutami a vedere ciò che non vedo piú, aiutami tu sai tutto. Proteggi gli occhi della mia famiglia, in particolare quelli della mia amatissima mamma. Aiuta le persone da cui mi sono allontanata, porta loro la tua luce per vedere.

  2. Aiutami carissima e dolcissima Santa Lucia, aiutami a trovare soluzioni, aiutami a vedere ciò che non vedo piú, stammi vicino.

  3. Cara Santa Lucia mia protettrice ti affido la mia salute, la mia economia, il mio lavoro e la mia famiglia, la pace e l’unione famigliare. Giudaci, aiutaci e non abbandonarci mai.
    Sia lodatp Gesù, Giuseppe e Maria!

  4. Santa Lucia guarisci gli occhi di mia sorella Claudia fa che al prossimo controllo gli dicono che va tutto bene ed è guarita non si deve operare prega per lei intercedi ti supplico questa grazia amen

  5. Santa Lucia guarisci gli occhi di mia sorella Claudia fa che al prossimo controllo gli dicono che va tutto bene ed è guarita oppure che in via di guarigione e non si deve operare prega per lei intercedi ti supplico questa grazia amen

  6. Cara Santa Lucia Ti prego proteggi gli occhi di Francesca, intercedi presso il Buon Gesù che la benedica e guarisca i suoi occhi, la sua vista da ogni male. Grazie di cuore per la Tua Santa intercessione. ❤❤🙏🙏

  7. Santa lucia mia sorella Claudia ha fatto il primo intervento agli occhi ma andato male mette le medicine ma dicono che sta peggiorando guariscila ti supplico prima del secondo intervento ad aprile fa che non lo farà più guarisci la vista di mia sorella Claudia ti supplico non lasciarla sola soffre tantissimo è sposata e ha due figli adolescenti ha una vita davanti grazie di cuore intercedi per lei fa questo miracolo amen

  8. Santa Lucia ti affido le anime di mamma Angela(che Tu aiutasti per il trapianto a entrambi gli occhi) e di nonno Francesco .Tutti e due a pochi giorni dall ‘anniversario della loro “nascita”in Cielo.Amen🙏

  9. Santa Lucia le chiedo di inviarmi presto una persona che compri casa mia perché abbiamo bisogno di andare a stare dove sa lei. La prego ne ho veramente bisogno. Grazie. Lo chiedo con tutto il mio cuore. Per me cara Santa Lucia è sempre la mia preferita. Grazie grazie grazie amen 🙏

  10. Santa Lucia mi hanno sempre detto che quando stavo per nascere io rischiavo di morire ma tu venisti in sogno ai miei dicendo che andra’ tutto bene e per questo non smetterò mai di ringraziarti!

  11. Ti prego Santa Lucia, apri gli occhi ed il cuore a chi ci ha fatto del male. I nostri parenti in primis. Fa che vengano a chiederci scusa. Li abbiamo perdonati. Amen

  12. Cara Santa Lucia Ti prego concedi a Francesca la grazia della guarigione dei suoi occhi, liberala dalla malattia che ha, Ti prego fa che abbi una vista buona, liberala i suoi occhi da ogni male conosciuto o sconosciuto, guariscil tutto il suo corpo.. Ti prego con tutto il cuore, ascolta la mia preghiera. Grazie immensamente

  13. Cara Santa Lucia , protettrice degli occhi, Ti supplico intercedi per Francesca, che possa recuperare una buona visione, donale occhi sani. Ti prego fa che non abbia alcuna malattia, conosciuta o sconosciuta. Prega per lei e benedicila in tutto il corpo. Grazie immensamente per la Tua Santa intercessione 🙏❤

  14. Dal libro del profeta Isaia 42, 1-9; 49, 1-9
    Il servo mite del Signore, luce dei popoli
    Ecco il mio servo che io sostengo,
    il mio eletto in cui mi compiaccio.
    Ho posto il mio spirito su di lui;
    egli porterà il diritto alle nazioni.
    Non griderà né alzerà il tono,
    non farà udire in piazza la sua voce,
    non spezzerà una canna incrinata,
    non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.
    Proclamerà il diritto con fermezza;
    non verrà meno e non si abbatterà,
    finché non avrà stabilito il diritto sulla terra;
    e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.
    Così dice il Signore Dio
    che crea i cieli e li dispiega,
    distende la terra con ciò che vi nasce,
    dà il respiro alla gente che la abita
    e l’alito a quanti camminano su di essa:
    «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
    e ti ho preso per mano;
    ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo
    e luce delle nazioni,
    perché tu apra gli occhi ai ciechi
    e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
    dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre.
    Io sono il Signore: questo è il mio nome;
    non cederò la mia gloria ad altri,
    né il mio onore agli idoli.
    I primi fatti, ecco, sono avvenuti
    e i nuovi io preannunzio;
    prima che spuntino,
    ve li faccio sentire».
    Ascoltatemi, o isole,
    udite attentamente, nazioni lontane;
    il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
    fino dal grembo di mia madre
    ha pronunziato il mio nome.
    Ha reso la mia bocca come spada affilata,
    mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
    mi ha reso freccia appuntita,
    mi ha riposto nella sua farètra.
    Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
    sul quale manifesterò la mia gloria».
    Io ho risposto: «Invano ho faticato,
    per nulla e invano ho consumato le mie forze.
    Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
    la mia ricompensa presso il mio Dio».
    Ora disse il Signore
    che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
    per ricondurre a lui Giacobbe
    e a lui riunire Israele,
    – poiché ero stato stimato dal Signore
    e Dio era stato la mia forza –
    mi disse: «È troppo poco che tu sia mio servo
    per restaurare le tribù di Giacobbe
    e ricondurre i superstiti di Israele.
    Io ti renderò luce delle nazioni
    perché porti la mia salvezza
    fino all’estremità della terra».
    Dice il Signore,
    il redentore di Israele, il suo Santo,
    a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni,
    al servo dei potenti:
    «I re vedranno e si alzeranno in piedi,
    i principi vedranno e si prostreranno,
    a causa del Signore che è fedele,
    a causa del Santo di Israele che ti ha scelto».
    Dice il Signore:
    «Al tempo della mísericordia ti ho ascoltato,
    nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
    Ti ho formato e posto
    come alleanza per il popolo,
    per far risorgere il paese,
    per farti rioccupare l’eredità devastata,
    per dire ai prigionieri: Uscite,
    e a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori.
    Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
    e su ogni altura troveranno pascoli».

  15. V. Il Signore manifestò la sua salvezza, alleluia,
    R. alle nazioni rivelò la sua giustizia, alleluia.

    PRIMA LETTURA

    Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 1,15-2,3
    Cristo, Capo della Chiesa, e Paolo suo servo
    Fratelli, Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
    generato prima di ogni creatura;
    poiché per mezzo di lui
    sono state create tutte le cose,
    quelle nei cieli e quelle sulla terra,
    quelle visibili e quelle invisibili:
    Troni, Dominazioni,
    Principati e Potestà.
    Tutte le cose sono state create
    per mezzo di lui e in vista di lui.
    Egli è prima di tutte le cose
    e tutte sussistono in lui.
    Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
    il principio, il primogenito di coloro
    che risuscitano dai morti,
    per ottenere il primato su tutte le cose.
    Perché piacque a Dio
    di fare abitare in lui ogni pienezza
    e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
    rappacificando con il sangue della sua croce,
    cioè per mezzo di lui,
    le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

    E anche voi un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ma ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro.
    Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi: realizzare la sua parola, cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
    Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti coloro che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati e così, strettamente congiunti nell’amore, essi acquistino in tutta la sua ricchezza la piena intelligenza, e giungano a penetrare nella perfetta conoscenza del mistero di Dio, cioè Cristo, nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza.

    RESPONSORIO Col 1,18.17
    R. Cristo è il capo del corpo che è la Chiesa, il primogenito dai morti; * suo è il primato su tutte le cose.
    V. Egli è prima di tutto, e tutto sussiste in lui:
    R. suo è il primato su tutte le cose.

  16. Dagli Atti degli Apostoli 6,8-7,2a.44-59
    Il martirio di Stefano
    Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè».
    E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.
    Gli disse allora il sommo sacerdote: «Queste cose stanno proprio così?». Ed egli rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla secondo il modello che aveva visto (Es 25,40). E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli (Gs 3,14-17) che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe (1Re 8,17); Salomone poi gli edificò una casa (2Sam 7,13). Ma l’Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo, come dice il Profeta:

    Il cielo è il mio trono
    e la terra sgabello per i miei piedi.
    Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore,
    o quale sarà il luogo del mio riposo?
    Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose?
    (Is 66,1-2)

    O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo (Es 32,9); come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l’avete osservata».
    All’udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

  17. Dal libro del profeta Isaia 26, 7-21
    *Il canto dei giusti
    e la promessa della risurrezione*
    Il sentiero del giusto è diritto,
    il cammino del giusto tu rendi piano.
    Sì, nella via dei tuoi giudizi,
    Signore, noi speriamo in te;
    al tuo nome e al tuo ricordo
    si volge tutto il nostro desiderio.
    Di notte anela a te l’anima mia,
    al mattino ti cerca il mio spirito,
    perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra,
    giustizia imparano gli abitanti del mondo.
    Si usi pure clemenza all’empio,
    non imparerà la giustizia;
    sulla terra egli distorce le cose diritte
    e non guarda alla maestà del Signore.
    Signore, sta alzata la tua mano,
    ma essi non la vedono.
    Vedano, arrossendo,
    il tuo amore geloso per il popolo;
    anzi, li divori il fuoco preparato per i tuoi nemici.
    Signore, ci concederai la pace,
    poiché tu dài successo a tutte le nostre imprese.
    Signore nostro Dio, altri padroni,
    diversi da te, ci hanno dominato,
    ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo.
    I morti non vivranno più,
    le ombre non risorgeranno;
    poiché tu li hai puniti e distrutti,
    hai fatto svanire ogni loro ricordo.
    Hai fatto crescere la nazione, Signore,
    hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato,
    hai dilatato tutti i confini del paese.
    Signore, nella tribolazione ti abbiamo cercato;
    a te abbiamo gridato nella prova,
    che è la tua correzione.
    Come una donna incinta che sta per partorire
    si contorce e grida nei dolori,
    così siamo stati noi di fronte a te, Signore.
    Abbiamo concepito, sentito le doglie,
    abbiamo partorito vento;
    non abbiamo portato salvezza al paese
    e non sono nati abitanti nel mondo.
    Ma di nuovo vivranno i tuoi morti,
    risorgeranno i loro cadaveri.
    Si sveglieranno ed esulteranno
    quelli che giacciono nella polvere,
    perché la tua rugiada è rugiada luminosa;
    la terra darà alla luce le ombre.
    Va’, popolo mio, entra nelle tue stanze
    e chiudi la porta dietro di te.
    Nasconditi per un istante,
    finché non sia passato lo sdegno.
    Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora
    per punire le offese fatte a lui
    dagli abitanti della terra;
    la terra ributterà fuori il sangue assorbito
    e più non coprirà i suoi cadaveri.

    RESPONSORIO Is 26, 19; Dn 12, 2
    R. Svegliatevi, esultate, voi che giacete nella polvere: * la rugiada del Signore è rugiada di luce.
    V. Si sveglieranno molti che ora dormono nella polvere:
    R. la rugiada del Signore è rugiada di luce.

  18. Dal libro del profeta Isaia 21, 6-12
    *La sentinella che scruta la notte
    annunzia la caduta di Babilonia*
    Così mi ha detto il Signore:
    «Va’, metti una sentinella
    che annunzi quanto vede.
    Se vede cavalleria,
    coppie di cavalieri,
    gente che cavalca asini,
    gente che cavalca cammelli,
    osservi con attenzione,
    con grande attenzione».
    La vedetta ha gridato:
    «Al posto di osservazione, Signore,
    io sto sempre, tutto il giorno,
    e nel mio osservatorio
    sto in piedi, tutta la notte.
    Ecco, arriva una schiera di cavalieri,
    coppie di cavalieri».
    Essi esclamano e dicono:
    «È caduta, è caduta Babilonia!
    Tutte le statue dei suoi dèi
    sono a terra, in frantumi».
    O popolo mio, calpestato,
    trebbiato sulla mia aia,
    ciò che ho udito
    dal Signore degli eserciti,
    Dio di Israele,
    a voi ho annunziato.
    Oracolo sull’Idumea.
    Mi gridano da Seir:
    «Sentinella, quanto resta della notte?
    Sentinella, quanto resta della notte?».
    La sentinella risponde:
    «Viene il mattino, poi anche la notte;
    se volete domandare, domandate,
    convertitevi, venite!».

    RESPONSORIO Ap 18, 2. 4. 5
    R. L’angelo gridò con voce potente: È caduta Babilonia la grande! Poi udii un’altra voce dal cielo: * Esci da Babilonia, popolo mio, e non sarai coinvolto nelle sue colpe.
    V. I suoi peccati sono alti fino al cielo; Dio si è ricordato delle sue ingiustizie.
    R. Esci da Babilonia, popolo mio, e non sarai coinvolto nelle sue colpe.

  19. Dal libro del profeta Isaia 5, 1-7
    *Cantico alla vigna: l’amore del Signore
    per il suo popolo infedele*
    Canterò per il mio diletto
    il mio cantico d’amore per la sua vigna.
    Il mio diletto possedeva una vigna
    sopra un fertile colle.
    Egli l’aveva vangata e sgombrata dai sassi
    e vi aveva piantato scelte viti;
    vi aveva costruito in mezzo una torre
    e scavato anche un tino.
    Egli aspettò che producesse uva,
    ma essa fece uva selvatica.
    Or dunque, abitanti di Gerusalemme
    e uomini di Giuda,
    siate voi giudici fra me e la mia vigna.
    Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
    che io non abbia fatto?
    Perché, mentre attendevo che producesse uva,
    essa ha fatto uva selvatica?
    Ora voglio farvi conoscere
    ciò che sto per fare alla mia vigna:
    toglierò la sua siepe
    e si trasformerà in pascolo;
    demolirò il suo muro di cinta
    e verrà calpestata.
    La renderò un deserto,
    non sarà potata né vangata
    e vi cresceranno rovi e pruni;
    alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
    Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
    è la casa di Israele;
    gli abitanti di Giuda
    la sua piantagione preferita.
    Egli si aspettava giustizia
    ed ecco spargimento di sangue,
    attendeva rettitudine
    ed ecco grida di oppressi.

    RESPONSORIO Sal 79, 14. 15. 3. 16. 15
    R. La tua vigna è devastata: guarda, o Dio, risveglia la tua potenza, * non lasciar morire ciò che la tua mano ha piantato.
    V. Dio onnipotente, guarda dal cielo e visita questa vigna:
    R. non lasciar morire ciò che la tua mano ha piantato.

  20. Inizio del libro del profeta Isaia 1, 1-18
    Dio rimprovera il suo popolo
    Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme nei giorni di Ozia, di Iotam, di Acaz e di Ezechia, re di Giuda.

    Udite, cieli; ascolta, terra,
    perché il Signore dice:
    «Ho allevato e fatto crescere figli,
    ma essi si sono ribellati contro di me.
    Il bue conosce il proprietario
    e l’asino la greppia del padrone,
    ma Israele non conosce
    e il mio popolo non comprende».
    Guai, gente peccatrice,
    popolo carico di iniquità!
    Razza di scellerati,
    figli corrotti!
    Hanno abbandonato il Signore,
    hanno disprezzato il Santo di Israele,
    si sono voltati indietro;
    perché volete ancora essere colpiti,
    accumulando ribellioni?
    La testa è tutta malata,
    tutto il cuore langue.
    Dalla pianta dei piedi alla testa
    non c’è in esso una parte illesa,
    ma ferite e lividure
    e piaghe aperte,
    che non sono state ripulite, né fasciate,
    né curate con olio.
    Il vostro paese è devastato,
    le vostre città arse dal fuoco.
    La vostra campagna, sotto i vostri occhi,
    la divorano gli stranieri;
    è una desolazione come Sòdoma distrutta.
    È rimasta sola la figlia di Sion
    come una capanna in una vigna,
    come un casotto in un campo di cocomeri,
    come una città assediata.
    Se il Signore degli eserciti
    non ci avesse lasciato un resto,
    già saremmo come Sòdoma,
    simili a Gomorra.
    Udite la parola del Signore,
    voi capi di Sòdoma;
    ascoltate la dottrina del nostro Dio,
    popolo di Gomorra!
    «Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?»
    dice il Signore.
    «Sono sazio degli olocausti di montoni
    e del grasso di giovenchi;
    il sangue di tori e di agnelli e di capri
    io non lo gradisco.
    Quando venite a presentarvi a me,
    chi richiede da voi
    che veniate a calpestare i miei atri?
    Smettete di presentare offerte inutili,
    l’incenso è un abominio per me;
    non posso sopportare
    noviluni, sabati, assemblee sacre,
    delitto e solennità.
    I vostri noviluni e le vostre feste
    io detesto,
    sono per me un peso;
    sono stanco di sopportarli.
    Quando stendete le mani,
    io distolgo gli occhi da voi.
    Anche se moltiplicate le preghiere,
    io non ascolto.
    Le vostre mani grondano sangue.
    Lavatevi, purificatevi,
    togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni.
    Cessate di fare il male,
    imparate a fare il bene,
    ricercate la giustizia,
    soccorrete l’oppresso,
    rendete giustizia all’orfano,
    difendete la causa della vedova».
    «Su, venite e discutiamo»,
    dice il Signore.
    «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
    diventeranno bianchi come neve.
    Se fossero rossi come porpora,
    diventeranno come lana».

  21. Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo 1, 4-6. 10. 12-18; 2, 26-28; 3, 5. 12. 20-21
    Visione del Figlio dell’uomo nella sua potenza
    Grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.
    A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
    Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba. Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d’oro e in mezzo ai candelabri c’era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi (Dn 7, 13; 10, 16) e cinto al petto con una fascia d’oro (Dn 10, 15). I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve (Dn 7, 9). Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente (Dn 10, 6; Ez 1, 7. 13), purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque (Ez 43, 2). Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.
    Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. Al vincitore che
    persevera sino alla fine nelle mie opere,
    darò autorità sopra le nazioni;
    le pascolerà con bastone di ferro
    e le frantumerà come vasi di terracotta (Sal 2, 8-9),
    con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. Non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli.
    Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo.
    Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono.

    RESPONSORIO Cfr. Mc 13, 26-27; Sal 97, 9
    R. Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli. * Riunirà gli eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
    V. Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine.
    R. Riunirà gli eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

  22. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

    Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
    A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
    Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

    Parola di Dio

  23. Dal libro del profeta Geremìa

    Il Signore ha detto:
    «I miei occhi grondano lacrime
    notte e giorno, senza cessare,
    perché da grande calamità
    è stata colpita la vergine,
    figlia del mio popolo,
    da una ferita mortale.
    Se esco in aperta campagna,
    ecco le vittime della spada;
    se entro nella città,
    ecco chi muore di fame.
    Anche il profeta e il sacerdote
    si aggirano per la regione senza comprendere».
    Hai forse rigettato completamente Giuda,
    oppure ti sei disgustato di Sion?
    Perché ci hai colpiti, senza più rimedio per noi?
    Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
    il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!
    Riconosciamo, Signore, la nostra infedeltà,
    la colpa dei nostri padri:
    abbiamo peccato contro di te.
    Ma per il tuo nome non respingerci,
    non disonorare il trono della tua gloria.
    Ricòrdati! Non rompere la tua alleanza con noi.
    Fra gli idoli vani delle nazioni c’è qualcuno che può far piovere?
    Forse che i cieli da sé mandano rovesci?
    Non sei piuttosto tu, Signore, nostro Dio?
    In te noi speriamo,
    perché tu hai fatto tutto questo.

    Parola di Dio

  24. Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
    «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
    Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
    Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
    Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
    Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
    Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
    Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

    Parola del Signore

  25. Santa Lucia guarisci gli occhi di mia sorella Claudia che ha fatto l’operazione e al prossimo controllo gli dicono che va tutto bene grazie di cuore amen

  26. Oh Santa Lucia,
    tu che mi hai fatto nascere ascoltando le preghiere della mia mamma, fai che giovedì
    l’intervento di mio marito vada bene e che non abbia conseguenze negative.
    Grazie! Ti amo! Cristina

  27. Is 42,1-7
    Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce. (Primo canto del Servo del Signore)

    Dal libro del profeta Isaìa

    «Ecco il mio servo che io sostengo,
    il mio eletto di cui mi compiaccio.
    Ho posto il mio spirito su di lui;
    egli porterà il diritto alle nazioni.
    Non griderà né alzerà il tono,
    non farà udire in piazza la sua voce,
    non spezzerà una canna incrinata,
    non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
    proclamerà il diritto con verità.
    Non verrà meno e non si abbatterà,
    finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
    e le isole attendono il suo insegnamento».
    Così dice il Signore Dio,
    che crea i cieli e li dispiega,
    distende la terra con ciò che vi nasce,
    dà il respiro alla gente che la abita
    e l’alito a quanti camminano su di essa:
    «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
    e ti ho preso per mano;
    ti ho formato e ti ho stabilito
    come alleanza del popolo
    e luce delle nazioni,
    perché tu apra gli occhi ai ciechi
    e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
    dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

    Parola di Dio

  28. Accogli, o Dio pietoso,
    le preghiere e le lacrime
    che il tuo popolo effonde
    in questo tempo santo.

    Tu che scruti e conosci
    i segreti dei cuori,
    concedi ai penitenti
    la grazia del perdono.

    Grande è il nostro peccato,
    ma più grande è il tuo amore:
    cancella i nostri debiti
    a gloria del tuo nome.

    Risplenda la tua lampada
    sopra il nostro cammino,
    la tua mano ci guidi
    alla meta pasquale.

    Ascolta, o Padre altissimo,
    tu che regni nei secoli
    con il Cristo tuo Figlio
    e lo Spirito Santo. Amen.

    1 ant. Giusto è il Signore
    gli uomini retti vedranno il suo volto.

    SALMO 10 Nel Signore è la fiducia del giusto
    Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati (Mt 5, 6).

    Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: *
    «Fuggi come un passero verso il monte»?

    Ecco, gli empi tendono l’arco, †
    aggiustano la freccia sulla corda *
    per colpire nel buio i retti di cuore.

    Quando sono scosse le fondamenta, *
    il giusto che cosa può fare?

    Ma il Signore nel tempio santo, *
    il Signore ha il trono nei cieli.

    I suoi occhi sono aperti sul mondo, *
    le sue pupille scrutano ogni uomo.
    Il Signore scruta giusti ed empi, *
    egli odia chi ama la violenza.

    Farà piovere sugli empi
    brace, fuoco e zolfo, *
    vento bruciante toccherà loro in sorte;

    Giusto è il Signore, ama le cose giuste; *
    gli uomini retti vedranno il suo volto.

  29. Dal libro del profeta Isaia 51, 1-11

    Promessa di salvezza ai credenti, figli di Abramo
    Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia,
    voi che cercate il Signore;
    guardate alla roccia da cui siete stati tagliati,
    alla cava da cui siete stati estratti.
    Guardate ad Abramo vostro padre,
    a Sara che vi ha partorito;
    poiché io chiamai lui solo,
    lo benedissi e lo moltiplicai.
    Davvero il Signore ha pietà di Sion,
    ha pietà di tutte le sue rovine,
    rende il suo deserto come l’Eden,
    la sua steppa come il giardino del Signore.
    Giubilo e gioia saranno in essa,
    ringraziamenti e inni di lode!
    Ascoltatemi attenti, o popoli;
    nazioni, porgetemi l’orecchio.
    Poiché da me uscirà la legge,
    il mio diritto sarà luce dei popoli.
    La mia vittoria è vicina,
    si manifesterà come luce la mia salvezza;
    le mie braccia governano i popoli.
    In me spereranno le isole,
    avranno fiducia nel mio braccio.
    Alzate al cielo i vostri occhi
    e guardate la terra di sotto,
    poiché i cieli si dissolveranno come fumo,
    la terra si logorerà come una veste
    e i suoi abitanti moriranno come larve.
    Ma la mia salvezza durerà sempre,
    la mia giustizia non sarà annientata.
    Ascoltatemi, esperti della giustizia,
    popolo che porti nel cuore la mia legge.
    Non temete l’insulto degli uomini,
    non vi spaventate per i loro scherni;
    poiché le tarme li roderanno come una veste
    e la tignola li roderà come lana,
    ma la mia giustizia durerà per sempre,
    la mia salvezza di generazione in generazione.
    Svegliati, svegliati, rivestiti di forza,
    o braccio del Signore.
    Svegliati come nei giorni antichi,
    al tempo delle generazioni passate.
    Non hai tu forse fatto a pezzi Raab,
    non hai trafitto il drago?
    Forse non hai prosciugato il mare,
    le acque del grande abisso
    e non hai fatto delle profondità del mare una strada,
    perché vi passassero i redenti?
    I riscattati dal Signore ritorneranno
    e verranno in Sion con esultanza;
    felicità perenne sarà sul loro capo;
    giubilo e felicità li seguiranno;
    svaniranno afflizione e sospiri.

  30. Dal libro del profeta Isaìa

    Così dice il Signore Dio:
    «Certo, ancora un po’
    e il Libano si cambierà in un frutteto
    e il frutteto sarà considerato una selva.
    Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
    liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
    gli occhi dei ciechi vedranno.
    Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
    i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
    Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
    saranno eliminati quanti tramano iniquità,
    quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
    quanti alla porta tendono tranelli al giudice
    e rovinano il giusto per un nulla.
    Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
    che riscattò Abramo:
    “D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
    il suo viso non impallidirà più,
    poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
    santificheranno il mio nome,
    santificheranno il Santo di Giacobbe
    e temeranno il Dio d’Israele.
    Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
    quelli che mormorano impareranno la lezione”».

    Parola di Dio

  31. Dal libro del profeta Isaia 16, 1-5; 17, 4-8

    I Moabiti si rifugiano nel regno di Giuda. Efraim si converte

    Mandate l’agnello al Signore del paese,
    dalla rupe verso il deserto
    al monte della figlia di Sion.
    Come un uccello fuggitivo,
    come una nidiata dispersa
    saranno le figlie di Moab
    ai guadi dell’Arnon.
    Dacci un consiglio,
    prendi una decisione!
    Rendi come la notte la tua ombra
    in pieno mezzogiorno;
    nascondi i dispersi,
    non tradire i fuggiaschi.
    Siano tuoi ospiti
    i dispersi di Moab;
    sii loro rifugio
    di fronte al devastatore.
    Quando sarà estinto il tiranno
    e finita la devastazione,
    scomparso il distruttore della regione,
    allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine,
    vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide,
    un giudice sollecito del diritto
    e pronto alla giustizia.
    In quel giorno
    verrà ridotta la gloria di Giacobbe,
    e sarà smunta la floridezza delle sue membra.
    Avverrà come quando il mietitore prende
    una manciata di steli,
    e con l’altro braccio falcia le spighe,
    come quando si raccolgono le spighe
    nella valle dei Rèfaim.
    Vi resteranno solo racimoli,
    come alla bacchiatura degli ulivi:
    due o tre bacche sulla cima dell’albero,
    quattro o cinque sui rami da frutto.
    Oracolo del Signore, Dio di Israele.
    In quel giorno si volgerà l’uomo al suo creatore
    e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele.
    Non si volgerà agli altari, lavoro delle sue mani;
    non guarderà ciò che fecero le sue dita,
    i pali sacri e gli altari per l’incenso.

  32. Dal libro del profeta Daniele

    In quei giorni, alcuni uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani». «Ebbene – replicarono al re –, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
    Il re, all’udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re non può essere mutato».
    Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!». Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l’anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele. Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.
    La mattina dopo il re si alzò di buon’ora e allo spuntare del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni. Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». Daniele rispose: «O re, vivi in eterno! Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
    Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancora giunti al fondo della fossa, che i leoni si avventarono contro di loro e ne stritolarono tutte le ossa.
    Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace. Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele,
    perché egli è il Dio vivente,
    che rimane in eterno;
    il suo regno non sarà mai distrutto
    e il suo potere non avrà mai fine.
    Egli salva e libera,
    fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
    egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».

    Parola di Dio

  33. Dal primo libro dei Maccabèi

    In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.
    In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.
    Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato.
    Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte.
    Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. Grandissima fu l’ira sopra Israele.

    Parola di Dio

  34. Dal libro del profeta Geremia (23,9-17.21-29)

    Contro i falsi profeti

    Contro i profeti.

    Mi si spezza il cuore nel petto,

    tremano tutte le mie membra,

    sono come un ubriaco

    e come chi è inebetito dal vino,

    a causa del Signore

    e a causa delle sue sante parole.

    «Poiché il paese è pieno di adùlteri;

    a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,

    si sono inariditi i pascoli della steppa.

    Il loro fine è il male

    e la loro forza è l’ingiustizia.

    Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,

    perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.

    Oracolo del Signore.

    Perciò la loro strada sarà per essi

    come sentiero sdrucciolevole,

    saranno sospinti nelle tenebre

    e cadranno in esse,

    poiché io manderò su di essi la sventura

    nell’anno del loro castigo.

    Oracolo del Signore.

    Tra i profeti di Samaria

    io ho visto cose stolte.

    Essi profetavano in nome di Baal

    e traviavano il mio popolo Israele.

    Ma tra i profeti di Gerusalemme

    ho visto cose nefande:

    commettono adultèri e praticano la menzogna,

    danno mano ai malfattori,

    sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;

    per me sono tutti come Sodoma

    e i suoi abitanti come Gomorra».

    Perciò dice il Signore degli eserciti contro i profeti:

    «Ecco, farò loro ingoiare assenzio

    e bere acque avvelenate,

    perché dai profeti di Gerusalemme

    l’empietà si è sparsa su tutto il paese».

    Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore.

    Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore:

    Voi avrete la pace!

    e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono:

    Non vi coglierà la sventura.

    Io non ho inviato questi profeti

    ed essi corrono;

    non ho parlato a loro

    ed essi profetizzano.

    Se hanno assistito al mio consiglio,

    facciano udire le mie parole al mio popolo

    e li distolgano dalla loro condotta perversa

    e dalla malvagità delle loro azioni.

    Sono io forse Dio solo da vicino – dice il Signore –

    e non anche Dio da lontano?

    Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli

    senza che io lo veda?

    Non riempio io il cielo e la terra?

    Parola del Signore.

    Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore? Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola.

    Che cosa ha in comune la paglia con il grano?

    Oracolo del Signore.

    La mia parola non è forse come il fuoco

    – oracolo del Signore –

    e come un martello che spacca la roccia?».

  35. Dal “Commento sul profeta Isaia”

    di san Cirillo di Alessandria, vescovo (Lib. 5,2)

    Chi può conoscere il pensiero di Dio?

    Dio non permette che i chiamati alla conversione, alla redenzione ed emendazione dei peccati, diffidino della grazia per mezzo di Cristo. Questo fecero gli Israeliti.

    Infatti, mentre Dio li chiamava alla conversione e al ravvedimento, compunti e quasi lacerati dai rimorsi della coscienza, pensando di non poter lavare le sozzure dei loro vizi, dicevano: I nostri errori sono in noi e noi siamo nati in essi.

    Come dunque vivremo? Dio rispose: Abbandona la tua via, o casa d’Israele, e le tue ingiustizie non si cambieranno in castigo. Quando voi diffidate, mentre io che posso tutto affermo categoricamente: Vi libererò da ogni macchia e vi renderò immuni dai delitti inveterati, allora dovete pensare chi io sia e chi siete voi, e quanto le mie vie differiscano dalle vostre e i vostri pensieri dai miei per la differenza delle nature. Voi infatti siete uomini, io sono Dio.

    Dunque immensa è la distanza, e le cose che sono di Dio sono del tutto incomparabili. Vince infatti per la forza, per la gloria, per la clemenza: non c’è nulla nella natura che possa eguagliare la sua grandezza o anche soltanto avvicinarsi ad essa.

    Gli uomini infatti sono soggetti all’ira: invece, della natura divina, superiore a tutti, è caratteristico il fatto di non lasciarsi prendere dall’ira.

    L’uomo è crudele e incline alla cattiveria: ma Dio è buono per natura, anzi è la stessa bontà.

    Perdonerà dunque come Dio e assolverà l’empio, dimenticando le cadute dovute a ignoranza e cancellando le brutture della colpa. Aggiungi inoltre questo alla precedente riflessione: una volta gli uomini erano ignoranti e facilmente venivano trascinati verso il male e spinti a fare ciò che non è nemmeno lecito dire.

    Ma dopo che per mezzo della fede cercarono Dio e lo invocarono, abbandonando l’antica via e le cattive abitudini di vita, ottennero misericordia da Dio stesso e furono come trasformati ad altra vita; diventarono sapienti in quanto partecipi della sapienza, conoscitori di tutte le cose buone; si liberarono del giogo dell’antico errore; sconfissero il peccato e non furono più di animo volubile e leggero, ma saldo e forte, pronto a eseguire ciò che piace a Dio.

    Perciò dice: Quando prometto, non diffidate, né pensate che io sia di animo mutevole. Infatti «i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie» (Is 55,8).

  36. Dal libro del profeta Amos (7,1-17)

    Le visioni della rovina d’Israele

    Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: egli formava uno sciame di cavallette quando cominciava a germogliare la seconda erba, quella che spunta dopo la falciatura del re. Quando quelle stavano per finire di divorare l’erba della regione, io dissi: «Signore Dio, perdona, come potrà resistere Giacobbe? è tanto piccolo». Il Signore si impietosì: «Questo non avverrà», disse il Signore.

    Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore Dio chiamava per il castigo il fuoco che consumava il grande abisso e divorava la campagna. Io dissi: «Signore Dio, desisti! Come potrà resistere Giacobbe? è tanto piccolo». Il Signore se ne pentì: «Neanche questo avverrà», disse il Signore.

    Ecco ciò che mi fece vedere il Signore Dio: il Signore stava sopra un muro tirato a piombo e con un piombino in mano. Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Amos?». Io risposi: «Un piombino». Il Signore mi disse: «Io pongo un piombino in mezzo al mio popolo, Israele; non gli perdonerò più. Saranno demolite le alture d’Isacco e i santuari d’Israele saranno ridotti in rovine, quando io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboàmo».

    Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo re di Israele: «Amos congiura contro di te in mezzo alla casa di Israele; il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dal suo paese». Amasia disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasia:

    «Non ero profeta, né figlio di profeta;

    ero un pastore e raccoglitore di sicomori;

    il Signore mi prese di dietro al bestiame

    e il Signore mi disse:

    Va’, profetizza al mio popolo Israele.

    Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: Non profetizzare contro Israele, né predicare contro la casa di Isacco. Ebbene, dice il Signore: Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie cadranno di spada, la tua terra sarà spartita con la corda, tu morirai in terra immonda e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua terra».

  37. Dal libro del profeta Geremia 30, 18-31, 9
    Promessa della restaurazione d’Israele
    Così dice il Signore:
    «Ecco, restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
    e avrò compassione delle sue dimore.
    La città sarà ricostruita sulle rovine
    e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
    Ne usciranno inni di lode,
    voci di gente festante.
    Li moltiplicherò e non diminuiranno,
    li onorerò e non saranno disprezzati,
    i loro figli saranno come una volta,
    la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
    mentre punirò tutti i loro avversari.
    Il loro capo sarà uno di essi
    e da essi uscirà il loro comandante;
    io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
    Poiché chi è colui che arrischia
    la vita per avvicinarsi a me?
    Oracolo del Signore.
    Voi sarete il mio popolo
    e io sarò il vostro Dio.
    Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
    una tempesta travolgente;
    si abbatte sul capo dei malvagi.
    Non cesserà l’ira ardente del Signore,
    finché non abbia compiuto e attuato
    i progetti del suo cuore.
    Alla fine dei giorni lo comprenderete!
    In quel tempo – oracolo del Signore –
    io sarò Dio per tutte le tribù di Israele
    ed esse saranno il mio popolo».
    Così dice il Signore:
    «Ha trovato grazia nel deserto
    un popolo di scampati alla spada;
    Israele si avvia a una quieta dimora».
    Da lontano gli è apparso il Signore:
    «Ti ho amato di amore eterno,
    per questo ti conservo ancora pietà.
    Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata
    vergine di Israele.
    Di nuovo ti ornerai dei tuoi tamburi
    e uscirai fra la danza dei festanti.
    Di nuovo pianterai vigne
    sulle colline di Samaria;
    i piantatori, dopo aver piantato, raccoglieranno.
    Verrà il giorno in cui grideranno le vedette
    sulle montagne di Èfraim:
    Su, saliamo a Sion,
    andiamo dal Signore nostro Dio».
    Poiché dice il Signore:
    «Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
    esultate per la prima delle nazioni,
    fate udire la vostra lode e dite:
    Il Signore ha salvato il suo popolo,
    un resto di Israele».
    Ecco, li riconduco dal paese del settentrione
    e li raduno dall’estremità della terra;
    fra di essi sono il cieco e lo zoppo,
    la donna incinta e la partoriente;
    ritorneranno qui in gran folla.
    Essi erano partiti nel pianto,
    io li riporterò tra le consolazioni;
    li condurrò a fiumi d’acqua
    per una strada diritta in cui non inciamperanno;
    perché io sono un padre per Israele,
    Èfraim è il mio primogenito.

  38. Dal libro del profeta Geremia 7, 1-20

    Oracolo contro la vana fiducia nel tempio

    Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: «Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!
    Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario; se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dèi, io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutti questi abomini. Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch’io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore. Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni parola del Signore e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto, io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo. Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di èfraim.
    Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò.
    Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dèi per offendermi. Ma forse costoro offendono me — oracolo del Signore — o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».

  39. Dalla Costituzione Apostolica «Divino Afflatu» di san Pio X, papa
    (AAS 3 [1911], 633-635)
    La Chiesa che canta le lodi di Dio
    I salmi furono composti per divina ispirazione e si trovano raccolti nelle Sacre Scritture. Risulta che fin dagli inizi della Chiesa sono serviti meravigliosamente a nutrire la pietà dei fedeli. I cristiani mediante i salmi offrivano continuamente a Dio il sacrificio di lode, cioè il frutto delle labbra che rendevano omaggio al suo nome (cfr. Eb 13, 15; Os 14, 3). Una parte ragguardevole della stessa sacra Liturgia e del divino Ufficio, secondo l’uso già accolto nella Legge antica, è costituito da salmi. Da essi nacque quella «voce della Chiesa» di cui parla Basilio, e la salmodia, «figlia di quella innodia», come la chiama il nostro predecessore Urbano ottavo, «che risuona incessantemente davanti al trono di Dio e dell’Agnello». Sono i salmi soprattutto che, secondo sant’Atanasio, insegnano agli uomini consacrati al culto divino, «in che misura si debba lodare Dio, e con quali parole rendergli decorosamente omaggio». Egregiamente dice a tal proposito Agostino: «Per essere opportunamente lodato dall’uomo, Dio stesso si è lodato; e poiché si è degnato di lodare se stesso, per questo l’uomo ha trovato come lo possa lodare».
    Nei salmi si trova una sorprendente efficacia per suscitare negli animi di tutti il desiderio delle virtù. Benché, infatti, tutta la nostra Scrittura, e antica e nuova, sia divinamente ispirata e utile all’istruzione (cfr. 2 Tm 3, 16), però il libro dei salmi, secondo sant’Atanasio è, per così dire, il giardino paradisiaco nel quale si possano cogliere i frutti di tutti gli altri testi ispirati. Così il salterio non solo innalza i canti degli altri libri biblici, ma vi unisce anche i suoi, che modula al suono della cetra. Sant’Atanasio aggiunge: «In verità, a me che innalzo canti, i salmi sembrano essere come degli specchi in cui uno contempla se stesso e il suo stato interiore e da ciò si sente animato a recitarli». Sant’Agostino nelle Confessioni esclama: «Quanto ho pianto al sentire gli inni e i canti in tuo onore, vivamente commosso dalle voci della tua Chiesa, che cantava dolcemente! Quelle voci vibravano nelle mie orecchie e la verità calava nel mio cuore e tutto si trasformava in sentimento di amore e mi procurava tanta gioia da farmi sciogliere in lacrime».
    Chi non si sentirebbe altamente edificato nel ripetere qualcuno di quei numerosi passi che cantano così liricamente e profondamente l’infinita grandezza di Dio, la sua potenza, la sua eccelsa santità, la sua bontà e misericordia con tutte le altre infinite prerogative divine?
    Quell’intenso sentimento religioso che li permea è straordinariamente efficace a muovere il cuore alla gratitudine verso i benefici divini, o ad ispirare l’umile supplica in ordine a nuove grazie, o a suscitare salutari propositi di conversione dal peccato.
    I salmi accendono l’amore a Cristo perché sono come un quadro che presenta ben delineata l’immagine del Redentore. Giustamente dunque Agostino ne «sentiva in tutti i salmi la voce che esultava e che gemeva, che si allietava nella speranza o che sospirava la meta».

  40. Dal libro «Sulla predestinazione dei santi» di sant\’Agostino, vescovo.
    (Cap. 15, 30-31; PL 44, 981-983)
    Gesù Cristo nato dalla stirpe di Davide secondo la carne

    Fulgidissima luce di predestinazione e di grazia è lo stesso Salvatore, «il Mediatore fra Dio e gli uomini, l\’uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5). Con quali suoi meriti antecedenti di opere e di fede la natura umana presente in lui ha fatto sì che raggiungesse tale grado? Mi venga data una risposta, per favore. Quell\’uomo assunto dal Verbo coeterno al Padre nell\’unità della persona, come ha meritato di essere il Figlio unigenito di Dio? Quale sua opera buona qualsiasi precedette? Che cosa ha compiuto prima, che cosa ha creduto, che cosa ha chiesto, per arrivare a questa ineffabile grandezza? Forse che il Verbo, creando e assumendo l\’uomo, dal momento in cui cominciò ad esistere, quell\’uomo stesso non cominciò ad essere l\’unico Figlio di Dio?
    Sia per noi ben chiaro che è nel nostro capo, Cristo, che si trova la sorgente della grazia, da cui essa si diffonde per tutte le sue membra, secondo la capacità di ciascuno. Per mezzo di quella grazia ogni uomo diviene cristiano all\’inizio della fede, e fu pure per quella grazia, che quell\’uomo, fin dall\’inizio, è diventato Cristo. Questo è rinato dallo stesso Spirito, dal quale è nato quell\’altro. Colui che opera in noi la remissione dei peccati è quel medesimo Spirito che preservò quell\’altro da ogni peccato. Certamente Dio seppe in precedenza ciò che avrebbe compiuto. Quindi la predestinazione dei santi è quella che ebbe il suo massimo splendore nel Santo dei santi. Chi interpreta giustamente le parole della verità, come può negare questa dottrina? Infatti noi sappiamo che lo stesso Signore della gloria, in quanto il Figlio di Dio si è fatto uomo, fu predestinato.
    Gesù dunque è stato predestinato. Egli che doveva diventare figlio di Davide secondo la carne, è stato predestinato ad essere, nella potenza, Figlio di Dio secondo lo Spirito di santità. Ecco perché è nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria. E questa è stata appunto l\’impresa singolare dell\’uomo, impresa compiuta ineffabilmente dal Dio Verbo, in modo che fosse davvero e propriamente chiamato al tempo stesso Figlio di Dio e Figlio dell\’uomo: figlio dell\’uomo per la natura umana assunta, Figlio di Dio perché chi l\’assumeva era il Dio Unigenito; perché non si credesse ad una quaternità invece che alla Trinità.
    Questa sublimazione così grande, eccelsa e somma della natura umana fu predestinata in modo che non potesse essere più alta. Così, d\’altra parte, la divinità non poté abbassarsi di più per noi, che con l\’assumere la natura umana insieme alla debolezza della carne fino alla morte di croce. Quindi come egli solo fu predestinato ad essere nostro capo, così siamo stati predestinati in molti ad essere sue membra. Perciò tacciano qui i meriti che sono andati perduti per colpa di Adamo, e regni la grazia di Dio che domina per opera di Gesù Cristo nostro Signore, unico Figlio di Dio, unico Signore. Chiunque avrà scoperto che la generazione singolare del nostro capo è dovuta ai suoi meriti precedenti, cerchi pure di scoprire in noi sue membra i precedenti meriti dello stesso capo, ai quali è dovuta la rigenerazione moltiplicata.

  41. Dio si mostra a coloro che lo cercano. Desiderosi di comprendere il mistero di Cristo, per renderci disponibili alla sua signoria che salva, supplichiamo dicendo:
    Rinnova la fede del tuo popolo, Signore.

    Quando vediamo la Chiesa ferita e incompresa nel suo ministero, o non del tutto splendente in santità come vorremmo, noi ti preghiamo:
    Quando tocchiamo da vicino le piaghe dell’umanità inferte dal vizio, dall’egoismo, e sperimentiamo la precarietà dell’esistenza, noi ti preghiamo:
    Quando ti mostri nel dolore, nella rinuncia, o ti nascondi dietro una cortina di dubbio e di silenzio, noi ti preghiamo:
    Quando ci sembrano più affidabili i nostri progetti e più attraenti le nostre scelte, noi ti preghiamo:
    Quando ti fai toccare nel crocifisso, mentre vorremmo contemplarti solo nella gloria, noi ti preghiamo:
    Per gli uomini di scienza e di pensiero.
    Per tutti coloro a cui la vita sembra un assurdo.

    Padre, tu conosci la fragilità del nostro cuore. Mentre attendiamo in silenzio la tua luce, parli per noi colui che hai mandato e con le sue piaghe ci ha redento: Cristo nostro Signore, che vive con te nella gloria nei secoli dei secoli. Amen.

  42. fai star bene la mamma. mi prendo tanti insulti. la mia vita non interessa ai miei genitori. non interessa la mia persona. sono al mondo x sbaglio. fai star nene la mamma ti prego. io non ho piu voglia di starecal mondo ma ci sono. ai miei genitori non interessa il.mio bene anzi. sono sempre a casa non ho amici. almeno dai salute alla mamma se no io vivo male. la colpa e mia. come tutto. non ho piu voglia di stare al.mondo ma ci sono. dai ti prego falla star bene. se no sono cavoli x me. tanto sono gia messa bene. non c e nessuno che si preoccupa di me. i miei genitori sanno solo.insultarmi. che faccia che hai…vetc soni al.mondo purtroppo. fai star bene la mamma ti prego. buona notte

  43. Ho una famiglia di depravati. Il giovedí ho il turno di adorazione, e loro hanno pensato di mandare, proprio in chiesa, Flavio Insinna per stuprarmi. Già dove lavoro di notte ci prova con i metodi degli stregoni per farmi trovare preparata per domani.

  44. Mentre vagava affamata e stanca nel cuore della notte, la Cicala scorse la luce fioca di una lanterna. Bussò all’uscio di una misera casupola e una faccia rugosa e gentile così parlò: «Non abbiamo molto da offrirti, straniera, soltanto un tozzo di pane duro e una piccola crosta di formaggio».

  45. Santa Lucia migliora la vista di mia mamma Rosina che non deve mettere le medicine e che guarisce la vista grazie di cuore amen

  46. Ti chiedo di starmi vicino con la tua santità ti prego per Ledi che amo moltissimo Santa Lucia intecredi presso Gesù e la Madonna

  47. Mia dolce Santa Lucia ti amo .Ti chiedo di vedere nel mio cuore quanto amore ho nei confronti di Ledi che amo profondamente. …❤

  48. Santa Lucia prega per me ti chiedo il dono di mantenermi la vista dei miei occhi. È la grazia di mandare la luce nei cuori di tutta la mia famiglia. Domani questa grazia che ti chiedo. Grazie.
    Rita.

  49. Santa Lucia ti prego con tutto il mio cuore intercedi presso il trono dell’Altissimo x Antonio lotta tra vita e la morte Solo Gesù può salvarlo Grazie Santa Lucia lode a te Mio Signore amen

  50. Santa Lucia oggi è la tua festa ti supplico se non vuoi guarirla almeno un miglioramento della vista di mia mamma Rosina peggiora sempre quando va a fare il controllo ora il prossimo è il 28 dicembre se non cambiano fa che va tutto bene grazie di cuore rip amen

  51. Santa Lucia carissima ti amo ti prego per Ledi che amo moltissimo Aiutaci tu spero tantissimo che vada tutto nel migliore dei modi

  52. Santa Lucia mamma Rosina domani deve fare la visita agli occhi ti supplico fa che va tutto bene intercedi per lei grazie sono nelle tue mani

  53. Santa Lucia guarisci i miei occhi. Voglio lavorare a scuola con i bambini. Non voglio anticipare la pensione. Proteggi , stabilizza e guarisci i miei occhi.

  54. Santa Lucia guarisci i miei occhi. Voglio lavorare a scuola con i bambini . Non voglio anticipare la pensione. Aiutami. Proteggi e stabilizza i miei occhi.

  55. Santa Lucia ti amo e ti prego per Ledi che amo tantissimo Spero tanto di poter vivere con lei sempre ❤❤❤Aiutaci tu…

  56. Santa Lucia ti amo tanto e ti prego per il nostro amore Enzo e Ledi Spero in una tua intercessione presso Gesù e la Madonna. ❤

  57. Santa Lucia ti amo tantissimo. Ti prego per Ledi che amo tantissimo per il nostro amore Enzo e Ledi ❤❤❤Spero tanto in un tuo aiuto.❤❤❤

  58. Ti supplico Santa Lucia,illumina questo momento di grande ansia e di difficoltà nelle relazioni,in particolare in quelle familiari.In particolare aiutami in una relazione che mi sta a cuore ed è in difficoltà,chiarisci tu tutto con la tua intercessione e protezione.Grazie infinite

  59. Santa Lucia,ricorro ancora a Te affinché Tu possa illuminare il mio cammino , e aiutarmi ad avere forza,coraggio.Tu sai.Grazie

  60. Oggi più che mai ho bisogno del T uo aiuto,sono nella lotta,non so quale decisione prendere perché non capisco, sono confusa e combattuta,non so come esprimermi al meglio Ti prego illumina i miei pensieri affinché le mie azioni siano conformi alla volontà del Signore.Grazie

  61. Santa Licia una preghiera per la mia mammina che farà la ‘ operazione alla ‘ occhio oggi
    Illumina il medico e guidalo tu
    Con tutto il mio cuore
    AMEN

  62. Santa Lucia beata prega Gesù affinché ci protegga, ci dia salute e pace ,e la provvidenza. Aiuta mio figlio nello studio, illuminalo e stimolalo.Aiuta mio marito dagli serenità e stimoli.Perdona le ns mancanze ,abbi misericordia di noi. Aiuta i bisognosi e gli ammalati e i governanti perché rinasca questa ns Italia.AMEN

  63. Per mia mamma , mio papà, e per me .Fa’ , per favore che domani sia un lieto venerdì. E che arrivi quel pacco .Ti prometto di usare tutto per andare a Messa .E per Carmen, fa’ che anche lei possa guarire . ♡ Marinella

  64. Santa Lucia una grazia particolare ti chiedo x mia nipote Gisella, fa che non abbia conseguenze alla vista,proteggila x i suoi bambini.Amen

  65. Santa Lucia ti prego oggi x mio figlio che sosterrà gli esami d’inglese,fa che non siano difficili, illuminalo.Aiuta mio marito prega Gesù affinché possa risolvere i problemi. Aiuta i bisognosi. AMEN

  66. Santa Lucia ti ho sognato che ti accarezavo sul capo e ti ho toccato gli occhi..E ti dissi che fai parte di me io mi chiamo come te.Lucia io andai dal oculista mi dissero chr avevo bisogno degli occhiali me li sono fatti fare.Ma quando me li mettevo mi davano fastidio .da quando feci quel sogno non me li sono messo piu .il sogno voleva dirmi che non li devo metterli

  67. Santa Lucia, mia amata fin dall’infanzia, attraverso la devozione di mia madre, mantienimi la luce degli occhi e donami la luce del discernimento e della fede. Amen

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.